lunedì 29 aprile 2024

Viola e Sassa

 

Viola e Sassa ,

 

L’inverno era giunto e il freddo si faceva sentire. La festa di Natale si stava avvicinando. Viola intendeva trascorrere le feste da sua madre che abitava in Italia.  Il giorno prima della partenza, sarebbe giunta sua sorella Giulia con la macchina e sarebbero partite insieme. Veramente, anche l’altra sorella Monica, voleva partire con loro ma causa l’influenza dovette rinunciare al viaggio.  Sarebbero partite  in due , con il figlio Carlo e la cagnetta Sassa.

Era tempo di fare i bagagli e in casa c´éra un inconsueto nervosismo.   Viola , che lavorava alle pubbliche relazioni in una ditta, era stata occupata tutto il tempo e non era riuscita a sistemare  la casa prima della partenza .

 

Mentre si spostava da una stanza all’altra veniva seguita da Sassa che con il suo intuito di cane sentiva che stava succedendo qualche cosa di insolito e molto sgradito per lei. La seguiva tremando e mugolando facendo inciampare Viola più di una volta. Sassa é una cagnetta molto tranquilla e docile ma ha il terrore dei viaggi in macchina. Viola non aveva la macchina perché nonostante avesse la patente aveva paura di guidare. Questo andava bene per Sassa e quando Viola doveva spostarsi veniva sua sorella Giulia con la macchina, cosa che per Sassa era una tragedia. Anche lasciarla un paio di giorni dai vicini era un grande problema perché Sassa dimostrava il suo stress tremando tutto il tempo senza sosta.

Il giorno della partenza fu molto difficile far salire Sassa in macchina, scappava ovunque e tremava come una foglia in tempesta. Viola era molto preoccupata per il cane e temeva che le venisse un infarto, ma finalmente, ben piú tardi del previsto, riuscirono a partire.

 

Durante il viaggio Sassa non disturbava nessuno, stava accucciata ai piedi di Viola e tremava. Si fermarono ad un distributore e lasciarono brevemente fare una corsetta al cane. Ma una piccola disattenzione fece si che Sassa scappó.

Grande agitazione e paura che il cane , nella sua corsa, andasse verso l’autostrada. Ma anche questa piccola avventura andò bene e si rimisero in viaggio. Viola sedeva sul sedile posteriore perché suo figlio Carlo soffriva di mal d’auto e doveva sedere davanti.

Il viaggio continuò bene. Viola osservava di tanto in tanto Sassa che giaceva sonnecchiante e tremante ai suoi piedi .

Anche Viola fu presa da un leggero torpore e riuscì a rilassarsi.

Fra un torpore e l’altro osservava Sassa che continuava a cambiare posizione. Ad un certo punto si accorse che Sassa  teneva la testa sotto il sedile anteriore e aveva smesso di tremare. Le sembrava una posizione insolita e si preoccupò. Viola provó a toccarla leggermente con la mano, ma Sassa non ebbe nessuna reazione. La toccó ancora, niente.

Viola cercava di non innervosirsi ma lo fece. Sempre più spesso guardava giu´verso Sassa ma non si fidava piú a toccarla   pensando con terrore che poteva essere morta.

Giulia, che guidava, ogni tanto parlava con Viola e con Carlo per distrarsi un po´, ma

Viola non riusciva a conversare perché nel frattempo si credeva seduta vicina a un cadavere.

La sua fantasia non le dava  tregua. Guardava il cane ai suoi piedi e pensava: sto in macchina con un cane morto, come faremo quando arriviamo? La mia povera Sassa é morta di paura e mi sento in colpa. - Non disse nulla a Giulia per non agitare anche lei. Ma cosa avrebbe potuto fare sua sorella? Tirare fuori il cadavere e lasciarlo a lato della strada?

Mai lo avrebbe fatto! Mio Dio che tragedia!  Doveva stare zitta e aspettare di arrivare dalla madre. L’idea di dover scaricare il cane morto la faceva rabbrividire.: chiederò a mamma e Giulia di farlo per me. Poi si dovrá anche seppellirla….Pensava, ma dove? Nel giardino di mamma? ahimè, che disgrazia!

In compagnia di quel tumulto di pensieri continuava ad osservare Sassa che giaceva immobile con la testa sotto il sedile.

Viola pensava senza sosta alle conseguenze della morte di Sassa. Come l’avrebbe presa il figlio Carlo che le era cosí affezionato? Il cervello di Viola riusciva a creare solo immagini tragiche e lei era paralizzata dalla paura.

Finalmente arrivarono alla meta. Giulia e Carlo scesero dalla macchina ma Viola non si mosse. Guardo`Giulia che la incitava a scendere e con le lacrime agli occhi le disse : Sassa  é morta. Giulia la guardó fra spaventata e incredula perché contemporaneamente vide Sassa muoversi per uscire dall’odiata macchina. Viola, vedendo Sassa che usciva scodinzolando da sotto il sedile, fece un sobbalzo di sorpresa e poi pianse lacrime di gioia. Non é possibile , continuava a ripetere, non e´possibile !

 

Giulia, dopo essersi ripresa da quella sconcertante scena, sgridò bonariamente Viola per aver taciuto per tutte quelle ore e sofferto a causa di tutti i suoi pensieri drammatici.

 

Intanto Carlo, felice anche lui di essere arrivato dalla nonna, prese Sassa e insieme andarono a ispezionare il giardino.

Era la vigilia di Natale.

 

Graziella Torboli

 gennaio 2024

 

 

 

 

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