martedì 28 dicembre 2021

Guardando il cielo

 

Guardando il cielo


La vita è spazio
polvere di stelle
raggi dorati del sole

La vita è movimento

di un universo
che crea e distrugge

La vita È.


°°°°°

Graziella Torboli

28 dic. 2021

martedì 21 dicembre 2021

Un oggetto dimenticato

 un oggetto dimenticato


Da undici anni abito in questo paese. La casa che ho preso in affitto si trova fra tante altre villette costruite negli anni 70 e tutte si assomigliano, sembrano tutte parenti.
La casa del mio vicino é stata costruita insieme alla mia e sono quasi uguali.
La mia casa e il quartiere dove abito mi sono subito piaciuti e mi trovo bene ancora oggi.
Durante le mie passeggiate giornaliere, osservo case e giardini per distrarmi e per conoscere l’ambiente.

La casa del mio vicino, al primo piano, ha due balconi, uno dalla parte della mia casa, l’altro guarda verso la strada.
Già nei primi giorni aveva afferrato la mia attenzione una poltroncina di vimini che si trovava sul balcone che guardava verso la strada, mi piacque subito anche se si poteva notare dal suo colore scuro che il tempo e le intemperie non l’avevano risparmiata. Presi a guardare verso quel balcone ogni volta che uscivo di casa, ma non vidi mai nessuno seduto sulla poltroncina che stava sempre nello stesso posto.
Mi sembrava una poltroncina dimenticata ma  mi piaceva molto e provavo il desiderio di averla.
Non so perché, ma quella vista mi rendeva triste.  Avrei voluto mettere quella poltroncina sul mio balcone e portarla a nuova vita ripulendola e abbellirla con dei cuscini a fiori.
Il padrone di casa, un professore in pensione, abitava in una città vicina e veniva giornalmente a trascorrere alcune ore nella casa, come diceva lui della sua infanzia. La chiamava oasi di pace. Avevo appreso, durante le brevi chiacchierate con lui quando facevo dei lavori in giardino. che viveva con la moglie malata di depressione. Si notava che anche lui era cagionevole di salute e lo vedevo deperire sempre di più. La casa e il giardino avevano acquisto un non so che di abbandonato.
La poltroncina stava sempre al suo posto e io la guardavo.


Un giorno appresi la triste notizia che il mio vicino era deceduto.
Dopo alcuni mesi la casa fu messa in vendita.
Io osservavo la gente che andava e veniva finché finalmente ci fu un compratore.
Chissà ora dove finirà la poltroncina - pensavo io preoccupata. Purtroppo non avrei saputo a chi rivolgermi per chiedere di poterla avere o di comperarla. Non conoscevo nessuno degli eredi e ancora meno il nuovo padrone.

In primavera iniziarono i lavori di ristrutturazione.
La casa fu prima svuotate dalle montagne di cimeli accumulati. Guardavo gli operai che dalle finestre buttavano direttamente le cose sul rimorchio di un camion e mi metteva tristezza pensare che il mio vicino ci teneva tanto alle sue cose.
Poi, quando la casa fu vuota,  vennero demolite alcune mura interne. Rimasero le mura esterne e montagne di calcinacci in giardino.
Uscendo di casa per fare delle commissioni, passai di proposito davanti al balcone del mio vicino e con mia grande sorpresa vidi che la poltroncina stava ancora al suo posto. - forse è stata dimenticata- pensai, e sorrisi felice che ci fosse ancora. Era sopravvissuta alla discarica. Fantasticai col pensiero di chiederla al nuovo proprietario ma purtroppo non ne ebbi il coraggio, anche perché lo conoscevo solo di vista.

In settembre intrapresi un viaggio in Germania a trovare i miei figli. Rimasi via di casa più di un mese.
Al mio ritorno i lavori di restaura erano in piena attività e io pensai subito alla poltroncina. Andai davanti al balcone. Le ringhiere del balcone erano state smontate e la poltroncina era sparita. Pensai con tristezza che era finita in discarica e di conseguenza irrecuperabile.

Per mesi ho osservato, giorno dopo giorno, i lavori dei muratori perché i cantieri mi affascinano. Una volta chiesi a uno di loro di poter guardare come era l’interno della casa e mi fu concesso.

Guardando dalla finestra della mia camera da letto vedevo il Garage. Naturalmente non era ancora finito e si poteva intravvedere tutta la mercanzia che vi avevano accumulato gli operai. Fu così, che guardando e guardando, un giorno mi riapparve fra tutta quella mercanzia la  poltroncina. Ero felice come aver rivisto una vecchia conoscente.
Allora non é stata portata in discarica - pensai sollevata.- Ma cosa sta facendo li dentro fra tutti quei rifiuti e arnesi dei muratori?  Aspetta la sua ultima ora? Tutti questi pensieri e altri mi frullavano nel cervello.
La casa si era trasformata e grazie a tanto lavoro aveva acquistato un aspetto giovane e signorile, quasi troppo direi. La casa di prima era ormai sparita come il giardino e i vecchi alberi che erano stati asportati. Ho saputo dal padrone che farà mettere un prato artificiale, sintetico. Mah, ognuno ha i suoi gusti.
Nel frattempo anche il garage era stato ripulito da tutta la mercanzia ma la poltroncina non la rividi. Ancora una volta pensai con tristezza che fosse finita in discarica. Sentivo dei sensi di colpa per non averla chiesta al padrone, che nel frattempo avevo avuto modo di conoscere.
Pochi giorni fa, passando davanti alla casa, ormai quasi finita, rividi con grande sorpresa la poltroncina. Stava tutta sola davanti alla porta di casa. Io la guardai e senza pensarci due volte entrai dal cancello. Mi avvicinai e la toccai e la scrollai per assicurarmi che fosse ancora stabile. Era perfetta e da vicino ancora più bella.
Tornai a casa mia. Mi sentivo agitata e non sapevo cosa fare. Mi domandavo che cosa facesse la poltroncina tutta sola davanti alla porta. Forse volevano buttarla?
Poco dopo, andai sul mio balcone per vedere se la poltroncina ci fosse ancora e vidi il padrone di casa  parlare con un vicino. Scesi le scale e andai verso di lui che mi salutò con un sorriso. Presi tutto il mio coraggio e dissi: Volete tenerla quella poltroncina? Lui rispose ridendo - nooooo!, verrà portata in discarica ! Allora io chiesi con voce tremante - potrei averla io? Ma certo , però dovrà lavarla perché é tutta impolverata.- rispose il padrone di casa, ancora ridendo. Fece due passi, prese la poltroncina e me la porse. Il signore che stava vicino a lui commentò  scherzando: - é la sedia della regina -.

La portai in casa, non ci potevo credere. La guardavo incredula e emozionata e nonostante fosse tutta impolverata mi ci sedetti. Lei mi accolse fra le sue morbide forme e condividemmo la gioia di essere finalmente insieme.

 °°°°° 

Graziella Torboli
18 dicembre 2021
 


 





 

lunedì 6 dicembre 2021

sulla Creatività


pensando alla parola Creatività, mi sto chiedendo:

Che cos’è la Creatività?
Da dove viene la creatività?
Abbiamo tutti la Creatività?
È individuale la Creatività ?
Si può misurare la Creatività?
Si può ignorare la Creatività?

Provo a rispondermi:

La Creatività è quella cosa che colora la mente di nuove idee.
Le nuove idee portano movimento e cambiamento nel nostro giornaliero e nella vita.
La Creatività è, realizzare le nostre idee, diventare attivi.
La Creatività è una fonte di energia che ci fa sentire vivi e ci da modo di esprimere la nostra individualità.
Ignorare la creatività porta a una vita di gregge, a un cammino lineare, a una vita in bianco e nero.
Ognuno di noi è dotato di Creatività e d' intelligenza e visto che siamo tutti simili ma non uguali, anche questi due fattori possono distinguersi in forme diverse.
L’essenziale è che ognuno trovi la sua forma e la viva con libertà e passione.

Ogni Creatività espressa è un atto di coraggio perché rivela una parte di noi stessi ed è un regalo per chi riesce a viverla.

Ho trovato qualche risposta ma c’è ancora molto da scoprire.
 
°°°°°

Graziella Torboli
30 Nov. 2021

giovedì 21 ottobre 2021

Pirati nella mente

 
Pirati nella mente

Pensieri come pirati
che sorgono dal nulla
assalgono la mente
e iniettano paura.

Oscurano il tuo giorno
con grandi nubi nere
ti senti inerte e solo
senza forza di volare.

solo il ricordo
di cieli sereni
riporta alla mente
le gioie remote.

Pensieri pirati
ali spezzate
tempo che fugge
per menti soggiogate.
 

°°°°° 

21 ottobre 2021
Graziella torboli

lunedì 16 agosto 2021

Errore o colpa?

 Oggi mi é venuto questo pensiero:

Quando da un errore ne facciamo una colpa, allora diamo il via ai sensi di colpa.

L'errore puó insegnarci e  guidarci a fare meglio, i sensi di colpa tendono a farci chiudere gli occhi per non sentirne il peso.

°°°°°

Graziella Torboli 

agosto 2021

martedì 27 luglio 2021

Consumo o Ecologia

Consumo o Ecologia

La nostra corsa frenetica verso il consumo non può aiutarci a sensibilizzare il Tema dell’Ecologia.
Tutti ne parlano, tutti sono preoccupati e anche spaventati, ma solo pochi riconoscono che il consumo, dal quale noi siamo dipendenti, ci evita di trovare una soluzione equa.

Frenare il consumo?
Frenare l’inquinamento?

La politica stende grandi programmi per il futuro.

C’è un detto che dice:
"non rimandare a domani ciò che puoi fare oggi.”
La mia domanda è : che cosa possiamo fare noi oggi?

Siamo condizionati da una società dove il superfluo è diventato una necessità.
Siamo stimolati costantemente a consumare.
Forse sarebbe utile fermare questa corsa e riflettere sulla necessità di ciò che tanto bramiamo.
Ogni singola persona è responsabile dei suoi atti e il suo comportamento incide sulla massa.
Se ognuno di noi rinunciasse ad una cosa superflua al giorno, il risultato sarebbe un passo avanti, anche se rinunciando ad una cosa sembrerebbe di fare un passo indietro.
Mi domando ancora, fin dove vogliamo arrivare per soddisfare le nostre voglie materiali?
Siamo disposti a rinunciare al superfluo?
Sono domande alle quali ognuno di noi dovrebbe rispondere con coscienza.
Diventare coscienti della nostra situazione significa:

comprendere
crescere
essere.

Questo sarebbe un primo passo positivo che dimostrerebbe il rispetto per la nostra vita e per il nostro pianeta.


°°°°° 

Graziella Torboli
26 luglio 2021



 

sabato 10 aprile 2021

Attimo

 Attimo

 

Tace la mente,
niente passato,
niente futuro, 

Tace la mente,
il cuore sorride.

 °°°°°°°

Graziella Torboli
aprile 2021

 

martedì 23 marzo 2021

L’Energia ci unisce

L’Energia ci unisce


Oggi giorno è usanza fare supposizioni, fare notizia con previsioni fantasiose per poi condividerle sui social media.
Anche la scienza vola dal micro al macrocosmo e fa le sue supposizioni.
Tutti siamo alla ricerca.
Allora posso fare delle supposizioni anch’io.

Se il nostro tenore di vita sta influenzando negativamente la natura del nostro pianeta,
quanto puó incidere su noi stessi?
La scienza dice che alla base di tutto c'è l’energia.
Produciamo energia e riceviamo energia. L’energia cosmica puó incidere su di noi in modo favorevole ma anche sfavorevole. Puó darci o toglierci la vita.
Anche noi produciamo energia, favorevole, ma anche sfavorevole.
L’energia che noi stiamo producendo, non solo condiziona negativamente la natura, ma anche noi stessi.

Il nostro mondo é sottomesso alla cupidigia e questo non crea energie positive, quelle che  alimentano la nostra forza vitale e di conseguenza ci fanno sentire bene.
Siamo sottoposti a poteri politici che portano sofferenze e ingiustizie di ogni genere.
Lo sviluppo mondiale ci fa sentire incapaci di affrontare la realtá. Troppe paure, troppe ansie, troppe insicurezze, troppo dolore… e troppo materialismo.
Le nostre energie positive sono in declino e di conseguenza diventiamo vulnerabili fisicamente.
Partendo dal punto di vista che abbiamo un’energia creativa e una distruttiva, c’é da chiedersi, perché abbiamo permesso all’energia distruttiva di divampare tanto.
Come é possibile danneggiare se stessi in tal maniera? È completamente contro natura.

Geneticamente siamo tutti legati, tutti simili, tutti fonte di energia.
L’energia che produciamo passa da uno all’altro, ci condiziona in modo positivo ma anche negativo, puó renderci forti ma anche deboli.
Un esempio: vi siete mai chiesti perché, dopo aver trascorso alcune ore con una persona vi sentiti stremati anche senza aver fatto sforzi fisici? La persona puó essere una qualunque ma anche una persona alla quale siete affezionati, o un conoscente qualunque o un estraneo. Ma puó succedere anche il contrario, ci si puó sentire leggeri e felici.
Da queste persone possiamo difenderci evitando di incontrarle. Ma come possiamo difenderci da un’energia negativa di massa che ci condiziona inconsapevolmente?

Non é semplice nuotare contro corrente o navigare contro vento, é faticoso.
Ma al momento non ci sono alternative per difenderci. Dobbiamo faticare per produrre   energie positive e far sí che ritorni l’equilibrio nella nostra vita.
Abbiamo smarrito l’obiettivo, il legame con la natura, la nostra spiritualitá, la nostra identitá.
Peró abbiamo trovato un Virus che ci unisce tutti in una vera pandemia.
Non trovate analogie in questo progetto della natura?

Graziella Torboli
14 marzo 2021



 

 

lunedì 22 febbraio 2021

Riflessione sul Tempo

Definire il Tempo ?

Come possiamo definire una cosa che deriva solo dal nostro ciclo solare? Come possiamo definire universale il Tempo?
Se avessimo un ciclo solare diverso, come tanti altri pianeti,  il Tempo scorrerebbe diversamente.
Cos’é il Tempo? È qualcosa che non si vede, non si sente, non si tocca.
È una cosa immaginaria, costruita dagli esseri umani.
Il Tempo é un fenomeno terreno, il nostro Tempo.
Io mi chiedo: il nostro Tempo é il Tempo?
Il Tempo, abbinato all’infinito é come dire X e Y o 0 e 0. Non vedo altro modo per definirlo.
Puó la nostra immaginazione definire il Tempo infinito o l’Infinito?
Ci si puó provare.
Il fatto é, che tanto il Tempo come l’infinito superano il limite della nostra immaginazione e da quí, l’impossibilitá di definirli.
Noi crediamo di sapere cos’é il Tempo perché lo abbiamo materializzato.
Il Tempo é denaro, non sprecare Tempo, risparmia Tempo, verrá il Tempo ecc.
Ma quando parliamo di Tempo ci rendiamo conto che parliamo di qualcosa che non esiste?
Che non si puó definire? Che non si puó immaginare?

°°°°°
Graziella Torboli
febr. 2021



lunedì 18 gennaio 2021

en poc de paze

 Poesia in dialetto di Riva

En poc de paze


Slargo i brazi, vardo n’ su,

vardo el cel e digo, grazie,

No so a chi, no so a cosa,

ma so che ghe qualcun

che varda n’zo.


Sento gioia nel cor,

me vei da rider,

me vardo ‘ntorno

e no vedo nisum.

Sero i oci, vardo la vita,

e vedo en sdravel de confusiom. 


Fora l’è strof,

no ghe gnanca na stela,

e mi som chi mi sola,

che ascolto el foc de la fornela.


°°°°°°

 

Graziella Torboli

18 gennaio 2021








 



mercoledì 6 gennaio 2021

Un'alternativa efficace

Un’alternativa efficace

 Questi nostri „arresti domiciliari“ grazie al Coronavirus, mi offrono molto tempo per pensare. 

Come tutti, anch’io sono segregata in casa. Niente ferie, niente feste di famiglia, niente ospiti, niente concerti o teatri, niente uscite di piacere. 

Quasi a zero la comunicazione con il mondo esterno. C’è la TV che mi distrae, ma non mi reca un gran conforto. A volte la tristezza tenta di togliermi la luce, ma io non le do l’importanza che lei si aspetta e non rimane a lungo. Parlo con me stessa e mi faccio coraggio. 

 A tutti noi mancano gli stimoli che ci danno la comunicazione e la libertá di agire. E mi chiedo : ma la nostra vita dipende solo da ció che viene da fuori o abbiamo anche delle possibilitá dentro di noi? È possibile che questa nostra esistenza , dominata dal consumismo, ci abbia resi sordi e ciechi a ció che chiamiamo : la nostra vita:? È possibile provare degli stimoli di gioia anche senza effetti speciali? Sono molto di moda gli effetti speciali, pare che senza di loro il mondo diventi incolore e noioso. Per effetti speciali intendo tutto ció che ci abbaglia e viene usato affinché un niente diventi tutto. 

Mancando all’improvviso questi stimoli, sorgono disagi di ogni genere e ci trova impreparati. A questo punto dobbiamo diventare creativi e mettere in azione la nostra forza vitale o meglio dire : la nostra sostanza vitale. 

Questa sostanza é la nostra vera ricchezza che nessuno ci puó togliere e sta a nostra disposizione. Purtroppo, abbiamo sostituito il beneficio che si trae dalla nostra sostanza vitale, con la superficialitá del consumismo. La nostra sostanza vitale é ció che riesce a colmare i vuoti creati dal consumismo, e che purtroppo é incapace di riempire. In questo periodo di tregua obbligatoria, abbiamo modo di conoscere detta sostanza, di provare impulsi di gioia che divampano senza ragione, di sentirci vivi e guardare alla vita con riconoscenza e rispetto.  
 
°°°°°
 
Graziella Torboli
2 gennaio 2021