sabato 22 febbraio 2014

L' albero


L’ albero e il deserto


Portato dal vento,
cresco solo, fra alte dune,
fra cielo e sabbia,
dove il sole rovente é senza pietá,

Cresco solo, fra le dune,
il vento caldo mi scuote,
spezza i miei rami.
scendono nel profondo le mie radici
si aggrappano alla terra,

la notte mi porta ristoro,
con piccole gocce di vita,
e si posan su me e sulla duna,
splendendo al chiaror della luna.


°°°°°

Graziella Torboli
22 febb. 2014

domenica 16 febbraio 2014

dal mio diario: il viaggio in Egitto


 dicembre 2006

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Il nostro viaggio prosegue verso sud.
Questa mattina abbiamo lasciato Hurghada per dirigerci verso Marsa-Alam.
Seguiamo la costa del Mar Rosso. Ci fermiamo spesso per ammirare il panorama e i colori del mare. Sono indescrivibili. Tutti i colori mai visti prima sono presenti in questo mare stupendo. Ci incantiamo a guardare, a respirare l’odore del mare. Ci sono dei relitti di barche e molti rifiuti sulla spiaggia, ma anche tante  conchiglie e coralli. Ne raccogliamo alcune, sono molto calcifizzate e molto belle.
La costa é in parte selvaggia, poi , per alcuni chilometri, vediamo sorgere dozzine di villaggi turistici, in parte in fabbricazione, in parte completi, ma chiusi. Sono alberghi e Bungalow cintati da alte mura, pronti per accogliere e proteggere i futuri turisti.
Alla nostra destra, il deserto. È un deserto un po’ triste perché  é invaso da rifiuti. A tratti, lunghe reti metalliche recintano le aree miltari. Nelle reti si imprigionano gli innumerevoli sacchetti di plastica portati dal vento. I pochi cespugli che crescono sulla strada sono pure ingombrati da rifiuti tanto che, visti da lontano, sembrano pieni di fiori. Un lunga catena di montagne si snoda verso sud.  La strada é una retta che sembra termini all’orizzonte. Ora, le montagne sono diventate colline e il panorama si ingrandisce. La sabbia é color albicocca, il mare azzurro, la strada sempre uguale. Guardo dal finestrino della macchina e sogno. Ho sempre desiderato vedere il deserto ed ora ci sono. Ho come l’impressione che i miei occhi siano insufficenti per vedere tutto ció che scorre davanti a me. Il paesaggio cambia di continuo ed anche il colore della sabbia. Dal bianco, al giallo, al verde pallido, all’arancio pallido, al grigio.
Arriviamo a Marsa-Alam. Michael, il mio compagno, propone di continuare il viaggio per Idfu. È giá un po’tardi. Io non sono d’accordo, non solo perché il viaggio diventa troppo lungo, ma perché viaggiare di notte nel deserto non é consigliabile. Dico a Michael che ho paura, ma lui insiste. Vorrebbe dormire sotto le stelle, sulla sabbia del deserto. Discutiamo a lungo.  Nel frattempo si fa buio. Siamo in macchina, distanti dal posto di blocco che dobbiamo passare per inoltrarci nel deserto. Le guardie ci guardano in modo strano anche perché non c’é nessuno oltre noi. Michael insiste, ma io non mollo. L’idea di dormire nel deserto é bensí romantica, ma i Beduini lo sono molto meno...per non parlare degli scorpioni e dei serpenti...
Michael é molto alterato ma alla fine, cede. Cerchiamo un posto per passare la notte. Marsa-Alam é un paese in costruzione. Vecchie baracche si alternano a costruzioni nuove, in parte abbandonate o finite a metá. L’urbanistica é sconosciuta ed i rifiuti regnano da padroni. Non troviamo un posto letto e dobbiamo cercare altrove.
Per fortuna lo troviamo in uno dei villaggi turistici anche se erano quasi tutti chiusi. Io sono molto stanca e Michael é ancora arrabbiato. Litighiamo,  poi me ne vado a letto, molto soddisfatta di avere un letto dove sdraiarmi ed un tetto sopra di me.
È l’ultimo giorno dell’anno. San Silvestro.
Ci siamo alzati presto e andiamo sulla spiaggia. Il mare é bellissimo e splende il sole, peró fa ancora un po’ fresco. Mi sento fuori dal mondo, mi sembra di sognare. Guardo il deserto intorno a me, il mare, il sole... non mi importa se Michael é ancora un po’ arrabbiato.
Dopo colazione partiamo. Al posto di blocco ci riconoscono e Michael si intrattiene brevemente con i poliziotti parlando in inglese. Io aspetto in macchina perché non conosco una parola di inglese e poi sono una donna europea senza copricapo.
Ci viene chiesto di portare con noi un ragazzo russo che girava il mondo a piedi. Lo facciamo salire in macchina e partiamo. Il ragazzo vuole arrivare ad Asuan, dove siamo diretti anche noi. Per la veritá, non c’era via di scelta, perché quella era l’unica strada che ci era permessa di prendere (come turisti) per attraversare il deserto.
Michael , che ama la preistoria, vuole fermarsi in certe grotte per vedere dei disegni preistorici.Ci fermiamo in diverse grotte. Sono molto interessanti, ma dopo un po’ mi sento un poco annoiata. Lascio Michael alle sue grotte e mi guardo attorno. C’era cosí tanto da vedere, era tutto cosí bello che mi sembrava di perdere tempo occupandomi di altre cose.
Siamo in mezzo al deserto. Piccole dune cosparse di cespugli secchi, non mi permettono di vedere il panorama. Vicino a me si eregge  una grande albero, sembra spoglio, ma guardandolo da vicino vedo  le sue foglie che mi ricordano gli aghi dei pini. Poi mi incammino verso la duna piú vicina e salgo fino alla cima.
Mi guardo intorno facendo un cerchio intorno a me. Voglio vedere tutto, possibilmente davanti e dietro di me, tutto in una volta. Guardo l’orizzonte, la sabbia gialla, le dune, gli arbusti secchi, il cielo azzurro.
 Ascolto. Regna un grande silenzio. Sento solo il rumore del vento che sibila leggermente e mi scompiglia i capelli. Tutto mi sembra irreale. Mi sento sola in mezzo al nulla. Vorrei  gridare, ma non voglio disturbare il Silenzio.

Sento la vita scoppiare dentro di me, sento la morte come fosse viva, é un momento magico che mi sconvolge. Chiudo gli occhi, allargo le braccia come fossero ali, per chiudere in un abbraccio questo mondo meraviglioso che mi dona questa vera sensazione di felicitá.
 ,

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Graziella.Torboli
16 febbraio 2014


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sabato 15 febbraio 2014

illusioni e immagini


Illusioni


Essere prigionieri delle proprie idee e delle proprie immagini
non permette di vedere liberamente  la realtá.
Non vedendo la realtá, cosa ci rimane da vedere?
Per quanto tempo potranno sostenerci le nostre immagini?
Le nostre illusioni o immagini, sono fragili come bolle di sapone. Non hanno sostanza e spariscono subito.  Questa é la ragione perché non possiamo smettere di produrne. Si puó passare la Vita a produrre..............

Piú noi ci occupiamo di produrre immagini e illusioni, piú la realtá rimarrá nell’ombra.
La nostra realtá.


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Graziella Torboli
febbraio 2014

lunedì 3 febbraio 2014

lo zelo

Leggendo un libro, sono inciampata in una frase che non solo la dice lunga, ma  che nasconde in se una forma di triste comicitá.

" Lo zelo eccessivo é il primo sintomo dell'ipocrisia."


"""""

dal libro - il bastone di Euclide"

sabato 1 febbraio 2014

Chi mente.....




Mentire é un pó morire,
chi mente non si vuole,
chi mente non si ama,
chi mente ha paura,
di ció che sente in cuore.

Chi mente entra in gabbia,
e cerca sicurezza,
ma non potrá trovare,
amore e tenerezza.

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Graziella Torboli
Febbraio 2014