Viola e Sassa ,
 
L’inverno
era giunto e il freddo si faceva sentire. La festa di Natale si stava
avvicinando. Viola intendeva trascorrere le feste da sua madre che abitava in
Italia.  Il giorno prima della partenza, sarebbe
giunta sua sorella Giulia con la macchina e sarebbero partite insieme.
Veramente, anche l’altra sorella Monica, voleva partire con loro ma causa
l’influenza dovette rinunciare al viaggio. 
Sarebbero partite  in due , con il
figlio Carlo e la cagnetta Sassa.
Era
tempo di fare i bagagli e in casa c´éra un inconsueto nervosismo.   Viola
, che lavorava alle pubbliche relazioni in una ditta, era stata occupata tutto
il tempo e non era riuscita a sistemare 
la casa prima della partenza .
 
Mentre
si spostava da una stanza all’altra veniva seguita da Sassa che con il suo
intuito di cane sentiva che stava succedendo qualche cosa di insolito e molto
sgradito per lei. La seguiva tremando e mugolando facendo inciampare Viola più
di una volta. Sassa é una cagnetta molto tranquilla e docile ma ha il terrore
dei viaggi in macchina. Viola non aveva la macchina perché nonostante avesse la
patente aveva paura di guidare. Questo andava bene per Sassa e quando Viola
doveva spostarsi veniva sua sorella Giulia con la macchina, cosa che per Sassa
era una tragedia. Anche lasciarla un paio di giorni dai vicini era un grande
problema perché Sassa dimostrava il suo stress tremando tutto il tempo senza
sosta.
Il
giorno della partenza fu molto difficile far salire Sassa in macchina, scappava
ovunque e tremava come una foglia in tempesta. Viola era molto preoccupata per
il cane e temeva che le venisse un infarto, ma finalmente, ben piú tardi del
previsto, riuscirono a partire.
 
Durante
il viaggio Sassa non disturbava nessuno, stava accucciata ai piedi di Viola e
tremava. Si fermarono ad un distributore e lasciarono brevemente fare una
corsetta al cane. Ma una piccola disattenzione fece si che Sassa scappó.
Grande
agitazione e paura che il cane , nella sua corsa, andasse verso l’autostrada.
Ma anche questa piccola avventura andò bene e si rimisero in viaggio. Viola
sedeva sul sedile posteriore perché suo figlio Carlo soffriva di mal d’auto e
doveva sedere davanti. 
Il
viaggio continuò bene. Viola osservava di tanto in tanto Sassa che giaceva
sonnecchiante e tremante ai suoi piedi .
Anche
Viola fu presa da un leggero torpore e riuscì a rilassarsi.
Fra
un torpore e l’altro osservava Sassa che continuava a cambiare posizione. Ad un
certo punto si accorse che Sassa  teneva
la testa sotto il sedile anteriore e aveva smesso di tremare. Le sembrava una
posizione insolita e si preoccupò. Viola provó a toccarla leggermente con la
mano, ma Sassa non ebbe nessuna reazione. La toccó ancora, niente.
Viola
cercava di non innervosirsi ma lo fece. Sempre più spesso guardava giu´verso
Sassa ma non si fidava piú a toccarla  
pensando con terrore che poteva essere morta. 
Giulia,
che guidava, ogni tanto parlava con Viola e con Carlo per distrarsi un po´, ma
Viola
non riusciva a conversare perché nel frattempo si credeva seduta vicina a un
cadavere.
La
sua fantasia non le dava  tregua.
Guardava il cane ai suoi piedi e pensava: sto in macchina con un cane morto,
come faremo quando arriviamo? La mia povera Sassa é morta di paura e mi sento
in colpa. - Non disse nulla a Giulia per non agitare anche lei. Ma cosa avrebbe
potuto fare sua sorella? Tirare fuori il cadavere e lasciarlo a lato della
strada?
Mai
lo avrebbe fatto! Mio Dio che tragedia! 
Doveva stare zitta e aspettare di arrivare dalla madre. L’idea di dover
scaricare il cane morto la faceva rabbrividire.: chiederò a mamma e Giulia di
farlo per me. Poi si dovrá anche seppellirla….Pensava, ma dove? Nel giardino di
mamma? ahimè, che disgrazia! 
In
compagnia di quel tumulto di pensieri continuava ad osservare Sassa che
giaceva immobile con la testa sotto il sedile.
Viola
pensava senza sosta alle conseguenze della morte di Sassa. Come l’avrebbe presa
il figlio Carlo che le era cosí affezionato? Il cervello di Viola riusciva a
creare solo immagini tragiche e lei era paralizzata dalla paura.
Finalmente
arrivarono alla meta. Giulia e Carlo scesero dalla macchina ma Viola non si
mosse. Guardo`Giulia che la incitava a scendere e con le lacrime agli occhi le
disse : Sassa  é morta. Giulia la guardó
fra spaventata e incredula perché contemporaneamente vide Sassa muoversi per
uscire dall’odiata macchina. Viola, vedendo Sassa che usciva scodinzolando da
sotto il sedile, fece un sobbalzo di sorpresa e poi pianse lacrime di gioia.
Non é possibile , continuava a ripetere, non e´possibile !
 
Giulia,
dopo essersi ripresa da quella sconcertante scena, sgridò bonariamente Viola
per aver taciuto per tutte quelle ore e sofferto a causa di tutti i suoi
pensieri drammatici.
 
Intanto
Carlo, felice anche lui di essere arrivato dalla nonna, prese Sassa e insieme
andarono a ispezionare il giardino.
Era
la vigilia di Natale.
 
Graziella
Torboli
 gennaio 2024