giovedì 7 agosto 2025

La Fiducia

 

La fiducia

 

La Fiducia è una perla rara che non si trova in mare.

Ma dove cercarla?

La Fiducia è una perla che nasce e brilla dentro di noi.

La perla che ci fa sorridere, amare e vivere.

Se questa meravigliosa perla non nasce o svanisce,

entriamo nel buio della diffidenza e dell’incredulità.

L’ignoranza e l’avidità del nostro tempo,

non considera tale gioiello

e noi tutti ne subiamo le tristi conseguenze.

 

°°°°°°°

 

Graziella Torboli

6 agosto 2025

 

 

sabato 15 giugno 2024

La Vita e il tempo

 

La Vita e il tempo

 

La nostra Vita è limitata dal tempo. L’orologio, il calendario, sono gli strumenti per calcolare il tempo.

Perchè la nostra Vita è limitata dal tempo? Cos’è la Vita, cos’è il tempo ?

 

Il tempo è spazio. Avere tempo è una libertà  che ci permette di essere e non solo di fare.

Ogni essere sulla terra è Vita. Ognuno di questi esseri vive secondo  il suo Gene.  Le piante, gli animali e gli umani.

 

Come vivono le piante? Come vivono gli animali? Come viviamo noi?

Tutti viviamo per nutrirci , per procreare e lottiamo per sopravvivere.

 

Gli animali lo fanno, le piante pure, ma  noi cosa facciamo?

 

Cos' è  la  spiritualità che ci viene attribuita , che ci fa distinguere dagli altri esseri viventi e che ci fa sentire evoluti?

Dove è la nostra consapevolezza di essere, di vivere quello che siamo?

 

La Vita, come il tempo, sono difficili da definire. Anche la nostra Vita o il nostro passaggio su questo pianeta non sono facili da comprendere, anche se la scienza fa l’impossibile per scoprirlo.

 

Io mi chiedo: perchè corriamo senza sosta per accumulare beni materiali che non ci servono per vivere, ma solo per farci sentire forti, vincitori, importanti ecc.?

 

Vincitori di cosa? Avere più di quello che ci serve è una vincita? Ci fa sentire importanti ? Forti?

E´una vincita usare il nostro tempo per accumulare beni, anzichè prendersi il tempo per sentirsi vivi ? Per sentire la Vita ?

 

Tutti noi amiamo la Vita e vogliamo viverla il più a lungo possibile.

 

Ma c’è da chiedersi:  amiamo veramente la nostra Vita o solo quello che essa ci può fruttare,

fino a sfruttarla?

 

 

 

13 GIUGNO 2024

Graziella Torboli

sabato 4 maggio 2024

In alto

 

In alto

 

Lassu´nella volta celeste

Vola il mio spirito

A contar le stelle,

 

Volgo lo sguardo alla terra

Sempre piu´piccola,

Sempre piu´ invisibile,

Invisibile…

 

Brillan le stelle

Di sgargianti colori,

Son lontani gli umani,

Non parlano, non sorridono,

Non sparano.

 

Guardo le stelle

Ascolto il silenzio,

Lo spazio mi avvolge,

La vita mi sorride.

 

 

*****

 

Torboli Graziella

Maggio 2024

 

 

 

lunedì 29 aprile 2024

Viola e Sassa

 

Viola e Sassa ,

 

L’inverno era giunto e il freddo si faceva sentire. La festa di Natale si stava avvicinando. Viola intendeva trascorrere le feste da sua madre che abitava in Italia.  Il giorno prima della partenza, sarebbe giunta sua sorella Giulia con la macchina e sarebbero partite insieme. Veramente, anche l’altra sorella Monica, voleva partire con loro ma causa l’influenza dovette rinunciare al viaggio.  Sarebbero partite  in due , con il figlio Carlo e la cagnetta Sassa.

Era tempo di fare i bagagli e in casa c´éra un inconsueto nervosismo.   Viola , che lavorava alle pubbliche relazioni in una ditta, era stata occupata tutto il tempo e non era riuscita a sistemare  la casa prima della partenza .

 

Mentre si spostava da una stanza all’altra veniva seguita da Sassa che con il suo intuito di cane sentiva che stava succedendo qualche cosa di insolito e molto sgradito per lei. La seguiva tremando e mugolando facendo inciampare Viola più di una volta. Sassa é una cagnetta molto tranquilla e docile ma ha il terrore dei viaggi in macchina. Viola non aveva la macchina perché nonostante avesse la patente aveva paura di guidare. Questo andava bene per Sassa e quando Viola doveva spostarsi veniva sua sorella Giulia con la macchina, cosa che per Sassa era una tragedia. Anche lasciarla un paio di giorni dai vicini era un grande problema perché Sassa dimostrava il suo stress tremando tutto il tempo senza sosta.

Il giorno della partenza fu molto difficile far salire Sassa in macchina, scappava ovunque e tremava come una foglia in tempesta. Viola era molto preoccupata per il cane e temeva che le venisse un infarto, ma finalmente, ben piú tardi del previsto, riuscirono a partire.

 

Durante il viaggio Sassa non disturbava nessuno, stava accucciata ai piedi di Viola e tremava. Si fermarono ad un distributore e lasciarono brevemente fare una corsetta al cane. Ma una piccola disattenzione fece si che Sassa scappó.

Grande agitazione e paura che il cane , nella sua corsa, andasse verso l’autostrada. Ma anche questa piccola avventura andò bene e si rimisero in viaggio. Viola sedeva sul sedile posteriore perché suo figlio Carlo soffriva di mal d’auto e doveva sedere davanti.

Il viaggio continuò bene. Viola osservava di tanto in tanto Sassa che giaceva sonnecchiante e tremante ai suoi piedi .

Anche Viola fu presa da un leggero torpore e riuscì a rilassarsi.

Fra un torpore e l’altro osservava Sassa che continuava a cambiare posizione. Ad un certo punto si accorse che Sassa  teneva la testa sotto il sedile anteriore e aveva smesso di tremare. Le sembrava una posizione insolita e si preoccupò. Viola provó a toccarla leggermente con la mano, ma Sassa non ebbe nessuna reazione. La toccó ancora, niente.

Viola cercava di non innervosirsi ma lo fece. Sempre più spesso guardava giu´verso Sassa ma non si fidava piú a toccarla   pensando con terrore che poteva essere morta.

Giulia, che guidava, ogni tanto parlava con Viola e con Carlo per distrarsi un po´, ma

Viola non riusciva a conversare perché nel frattempo si credeva seduta vicina a un cadavere.

La sua fantasia non le dava  tregua. Guardava il cane ai suoi piedi e pensava: sto in macchina con un cane morto, come faremo quando arriviamo? La mia povera Sassa é morta di paura e mi sento in colpa. - Non disse nulla a Giulia per non agitare anche lei. Ma cosa avrebbe potuto fare sua sorella? Tirare fuori il cadavere e lasciarlo a lato della strada?

Mai lo avrebbe fatto! Mio Dio che tragedia!  Doveva stare zitta e aspettare di arrivare dalla madre. L’idea di dover scaricare il cane morto la faceva rabbrividire.: chiederò a mamma e Giulia di farlo per me. Poi si dovrá anche seppellirla….Pensava, ma dove? Nel giardino di mamma? ahimè, che disgrazia!

In compagnia di quel tumulto di pensieri continuava ad osservare Sassa che giaceva immobile con la testa sotto il sedile.

Viola pensava senza sosta alle conseguenze della morte di Sassa. Come l’avrebbe presa il figlio Carlo che le era cosí affezionato? Il cervello di Viola riusciva a creare solo immagini tragiche e lei era paralizzata dalla paura.

Finalmente arrivarono alla meta. Giulia e Carlo scesero dalla macchina ma Viola non si mosse. Guardo`Giulia che la incitava a scendere e con le lacrime agli occhi le disse : Sassa  é morta. Giulia la guardó fra spaventata e incredula perché contemporaneamente vide Sassa muoversi per uscire dall’odiata macchina. Viola, vedendo Sassa che usciva scodinzolando da sotto il sedile, fece un sobbalzo di sorpresa e poi pianse lacrime di gioia. Non é possibile , continuava a ripetere, non e´possibile !

 

Giulia, dopo essersi ripresa da quella sconcertante scena, sgridò bonariamente Viola per aver taciuto per tutte quelle ore e sofferto a causa di tutti i suoi pensieri drammatici.

 

Intanto Carlo, felice anche lui di essere arrivato dalla nonna, prese Sassa e insieme andarono a ispezionare il giardino.

Era la vigilia di Natale.

 

Graziella Torboli

 gennaio 2024

 

 

 

 

domenica 3 marzo 2024

Desiderio

Desiderio

 

Dimmi una parola,

fammi un cenno,

mi basta un fruscio,

Non sento parole

mi mancano,

Parole che svegliano il cuore,

che scuotono i sensi,

che sbocciano

come fiori a primavera.

Dove sono le parole?

Le cerco e non le trovo. 


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Graziella Torboli

3 marzo 2024

sabato 2 marzo 2024

Sicurezza

 Sicurezza


Piove, piove.
Per tutta la notte la pioggia ha ticchettato sui tetti e a volte gli scroscii facevano un rumore poco piacevole.
Sono seduta al tavolo nella mia cucina e ho appena bevuto il mio amato caffè.
Da giorni nei miei pensieri si intromette una parola che non riesco bene a definire : sicurezza.
Incutere sicurezza, dare sicurezza. Poi mi chiedo : cosa é la sicurezza ?
Pensavo che fosse facile spiegare cosa sia la sicurezza , ma non é così.
 Da dove viene? Come si trasmette?

Per prima cosa , non esiste la sicurezza assoluta.
Porre fiducia, aver fiducia in qualcuno ti da´ sicurezza.
La sicurezza puo´dare benessere e positivitá ma anche diventare una prigione. Dipende quale sicurezza noi scegliamo. La sicurezza dentro di noi o fuori di noi. La sicurezza fuori di noi, cioè quella materiale non é il mio tema.

La sicurezza dentro di noi mi interessa di più e rifletteró su di essa.
E`indiscutibile che l’amore dei genitori per il loro figlio sia un elemento essenziale. E`facile amare un bambino ma non altrettanto facile educarlo.
Come possiamo trasmettere sicurezza e stabilità a un bambino?
Cosa vuol dire dare sicurezza a qualcuno? sentirsi sicuri nel rapporto con altre persone?
Io ritengo che la sicurezza non si doni ma si trasmetta attraverso la nostra personalità.
La sicurezza in una persona é composta di vari elementi : amore, esperienza, onestá e responsabilitá.
La sicurezza che si forma dentro di noi, non fa solo parte dei quattro elementi sopra elencati ma fa parte anche di uno sviluppo personale rivolto alla ricerca della nostra autenticità.
La nostra autenticità ci da modo di capire che possiamo dare solo quello che abbiamo in noi. Non possiamo dare tutto quello di cui uno ha bisogno ma solo quello che abbiamo. Questo é un incontro reale con noi stessi, che ci conferma di non essere onnipotenti e che ci rende umani.
La nostra autenticità é essenziale per noi stessi e specialmente nel rapporto con i bambini o con i giovani.

Questi ultimi, reagiscono in modo molto positivo quando vien dato loro sicurezza perché é proprio quello di cui hanno bisogno per crescere. L’insicurezza nei giovani  di oggi é molto palese. Hanno bisogno di sostegno che dia loro sicurezza. Hanno bisogno di essere seguiti e guidati e più di ogni altra cosa hanno bisogno di credere a qualcuno o a qualcosa. Molti giovani si sentono sospesi in aria, non riescono a camminare da soli, hanno paura.
Lealtà e autenticità danno vita alla sensazione di sicurezza . Fidarsi di qualcuno é amare qualcuno.
Tutti noi abbiamo bisogno di sicurezze, specialmente nei rapporti personali, ma i giovani e i bambini più di tutti noi.

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Graziella Torboli
29 febbraio 2024




domenica 25 febbraio 2024

riflessione sull'ignoranza

 

Riflessione sull’ignoranza

Ho letto un libro sull’ignoranza e mi é molto piaciuto. Da tempo  il mio pensiero vagava su questo tema e il libro mi ha dato modo di rifletterci più intensamente.

Normalmente si parla dell’ignoranza in modo negativo ma, a parer mio non é giusto.
Spesso si abbina l’ignoranza alla stupidità ma anche questo non lo trovo giusto.

Allora mi sono chiesta: cosa é l’ignoranza?
L’ignoranza significa ignorare delle cose, non sapere, non conoscere.
Per questa ragione ho diviso l’ignoranza in due sezioni: l’ignoranza negativa e quella  positiva.

Ció che rende l’ignoranza negativa é il nostro atteggiamento davanti alla realtà di non sapere tutto.
Quindi quando non siamo consapevoli di non sapere, quando “ non sappiamo di non sapere” o non accettiamo o non riconosciamo questa verità.
Questo punto non risparmia nessuno, che uno sia laureato o no, non conta nulla,  la sua ignoranza fará solo dei danni, per la semplice ragione che le cose fatte con la convinzione di sapere abbastanza, o di sapere tutto, sono dannose.
Mancano di responsabilità e competenza.
Perché mai l’ignoranza negativa é così diffusa?
Perché si pensa che il pensare e riflettere sia una perdita di tempo,  fatica inutile,e siamo abbagliati dagli interessi materiali a cui siamo sottoposti.  Questo e´detto in breve perché ci sarebbe da dire molto di più.

L’ignoranza positiva ci viene dimostrata dal grande Socrate quando disse: “so di non sapere”.
In questa affermazione, Socrate  ammette con umiltá  i propri limiti ma anche che i limiti si possono superare.

E qui entra in scena la nostra curiosità , voler capire , voler sapere, voler vedere.
Ma la nostra curiosità come la gestiamo? per accumulare Sapere o per conoscere?
La nostra consapevolezza ci fará  da guida.

La nostra consapevolezza? Siamo veramente consapevoli di come viviamo la nostra vita? Di chi siamo? Cosa vogliamo?
Ognuno di noi vuole la felicità , vuole  sentirsi bene , vuole essere amato. Ma come possiamo raggiungere queste condizioni ?
Conoscendo se stessi senza reticenza alcuna e con grande sincerità. E`la ricerca della propria identità della propria autenticità.
La consapevolezza non ci viene regalata, ma dobbiamo acquisirla con fatica e determinazione.
L’ignoranza  positiva  é frutto della consapevolezza, ci porta alla ricerca  di quello che non riusciamo a capire ma che vorremmo conoscere, ci porta a vivere meglio con noi stessi e con gli altri.

L’ignoranza positiva é la curiositá che ci fa compiere un viaggio dentro di noi e volare nello spazio infinito.
 
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Graziella Torboli
14 febbraio 2024